Nascita del bambino

Parto gemellare

Gravidanza multipla: i gemelli

La nascita di gemelli rappresenta oltre il 90% delle gravidanze multiple, in netta preponderanza rispetto al parto trigemino o quadrigemino. Attualmente, quasi il 3% dei neonati è il risultato di una gravidanza gemellare o plurigemellare.

I gemelli monozigoti, detti anche monovulari o identici, derivano da un singolo ovulo fecondato da un unico spermatozoo. La separazione della cellula uovo avviene durante le primissime fasi della gravidanza.

I gemelli dizigoti, detti anche biovulari o fraterni, derivano dalla fecondazione di due diversi ovuli da parte di due spermatozoi differenti. Per quanto riguarda la somiglianza, i gemelli dizigoti sono sostanzialmente paragonabili a dei comuni fratelli che condividono alcune caratteristiche ereditate dagli stessi genitori biologici.

La probabilità di concepire gemelli di sesso maschile o femminile è distribuita in modo piuttosto equo ed è pari al 50% circa, lo stesso dato riscontrato per le gravidanze singole.

Contrariamente all’opinione pubblica, non ci sono evidenze del cosiddetto “salto generazionale” e tutte le madri di ciascuna generazione hanno la stessa probabilità di partorire dei gemelli.

Perché negli ultimi tempi si verificano molte più gravidanze gemellari?

I parti gemellari sono in aumento per via delle cure contro l’infertilità e del maggiore ricorso alle tecniche di procreazione assistita. In passato, le coppie che non riuscivano ad avere figli dovevano rassegnarsi al proprio destino. Oggigiorno, grazie ai progressi compiuti nella comprensione e gestione della tecnologia riproduttiva, gli aspiranti genitori con problemi di fertilità hanno migliori probabilità di concepire. Da tempo è prassi comune trasferire due o più embrioni nell’utero della donna per aumentare le possibilità che si instauri una gravidanza.

L’aumento dei parti gemellari si spiega anche con una migliore assistenza ai neonati prematuri. Le gravidanze multiple aumentano il rischio di travaglio prematuro, tuttavia anche i neonati che nascono con largo anticipo rispetto al termine hanno maggiori probabilità di sopravvivenza rispetto al passato.

Quali sono i fattori che aumentano le probabilità di una gravidanza gemellare?

  • Oltre alla fecondazione assistita, non dobbiamo dimenticare l’età della madre. È risaputo che le donne di età superiore ai 35 anni hanno più possibilità di concepire dei gemelli a causa del naturale aumento degli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili che giocano un ruolo fondamentale nell’ovulazione. Anche l’ormone follicolo-stimolante (FSH) tende ad aumentare con l’età e a causare iperstimolazione ovarica, favorendo le gravidanze multiple.

  • Il concepimento di gemelli dipende anche dal numero di gravidanze precedenti.

  • Le probabilità di gravidanza gemellare aumentano se sono presenti gemelli nella famiglia materna, ad esempio se la madre, la nonna o la bisnonna hanno un gemello dizigote. L’iperstimolazione ovarica da parte di madre ha carattere ereditario e i gemelli dizigoti derivano proprio dalla fecondazione di due ovuli rilasciati contemporaneamente.

  • Il ricorso alla procreazione assistita aumenta le probabilità di gravidanza gemellare. I farmaci per la fertilità comunemente prescritti sono utilizzati per stimolare molteplici follicoli ovarici a maturare e a rilasciare più di un ovulo, aumentando così le probabilità di concepimento.

  • Ultimo ma non meno importante, fare tutto il possibile per concepire un figlio aumenta le probabilità di avere dei gemelli. Calcola correttamente l’ovulazione e il ciclo mestruale e cerca di avere rapporti sessuali nei giorni di massima fertilità.

  • Come faccio a sapere se aspetto dei gemelli?

Potresti nutrire il sospetto di essere incinta di gemelli molto prima di una diagnosi ufficiale, specialmente se soffri di nausea eccessiva e non riesci a trattenere il cibo nello stomaco. I sintomi di una gravidanza gemellare non sono particolarmente diversi dai comuni sintomi di gravidanza, ma possono comparire in modo più accentuato. Gli odori sono più acuti, lo stimolo a urinare è molto frequente, ti senti completamente esausta e il seno è enorme. Tutto questo è dovuto all’aumento significativo dell’ormone hCG, responsabile della comparsa dei primi sintomi di gravidanza.

Se aspetti dei gemelli, che ovviamente occupano più spazio, è probabile che la pancia si noti di più sin da subito. Di solito il volume dell’addome aumenta a partire dalla dodicesima settimana, quando l’utero comincia a sollevarsi dal bacino. In caso di gravidanza gemellare, è possibile notare un rigonfiamento rotondo molto prima della fine del primo trimestre.

Un altro segnale rivelatore è la sensazione di percepire anticipatamente o con maggiore frequenza i movimenti del feto. I movimenti fetali vengono generalmente avvertiti intorno alla sedicesima settimana dalle primipare e addirittura verso le quattordici settimane dalle mamme che hanno già avuto figli. Poiché i gemelli riempiono subito lo spazio all’interno dell’utero ed entrano in contatto con la parete uterina con largo anticipo, anche i primissimi movimenti si percepiscono molto chiaramente.

È possibile diagnosticare un’eventuale gravidanza gemellare con un’ecografia. A volte le donne incinte scoprono di aspettare due gemelli soltanto all’ecografia di controllo della diciottesima settimana, altre invece alla dodicesima settimana. Durante il primo trimestre, il medico potrebbe già riuscire a stabilire di che tipo di gemelli si tratta. I gemelli monozigoti sono a più alto rischio di anomalie e complicazioni congenite, come ad esempio ritardo di crescita per l’età gestazionale. Le gravidanze gemellari dizigotiche non richiedono particolari cure prenatali, ma necessitano comunque di un attento monitoraggio, soprattutto quando la madre acquista molto peso e il rischio di parto prematuro aumenta.

Per scoprire se si è incinte di due gemelli è possibile anche sottoporsi a un’ecografia Doppler per rilevare un battito cardiaco doppio.

Gemelli monozigoti/monovulari/identici

Si stima che circa un parto gemellare su tre sia monozigotico. I gemelli monozigoti derivano da un singolo ovulo fecondato da un unico spermatozoo. Per questo motivo, possiedono lo stesso patrimonio genetico e risultano fortemente somiglianti nell’aspetto, quasi indistinguibili.

Non conosciamo l’esatto motivo per cui l’embrione si divide subito dopo la fecondazione. Questo processo è ancora in parte sconosciuto e, nonostante le numerose teorie avanzate, non vi è alcuna spiegazione definitiva sul perché si verifichino le gravidanze gemellari.

Anche se tutti i gemelli monozigoti si formano molto presto in gravidanza, la divisione dell’ovulo fecondato si può verificare in momenti diversi: a due giorni dalla fecondazione (fase embrionale a due cellule), a quattro giorni (blastocisti in stadio precoce) o a sei giorni (blastocisti in stadio avanzato). La tempistica della suddivisione determina la posizione in cui avviene l’annidamento dell’embrione nella parete uterina. Quando l’embrione raggiunge la fase a otto cellule, subentra il DNA fetale.

In base allo stadio in cui l’ovulo si divide, i feti condivideranno il sacco amniotico e la placenta oppure svilupperanno due ambienti distinti. Più è precoce la suddivisione e maggiore è il grado di separazione tra amnios, corion e placenta per ciascun gemello.

Rispetto a quanto avviene nella fase tardiva della blastocisti, la scissione tempestiva dell’ovulo dà origine a gemelli meno somiglianti tra di loro. In circa il 25% dei gemelli identici l’immagine è speculare, ovvero vi è una corrispondenza esatta tra il lato sinistro di un fratello e il lato destro dell’altro. Davvero affascinante!

Anche se i gemelli monozigoti condividono lo stesso DNA e lo stesso patrimonio genetico, sono comunque individui distinti. Nonostante alla nascita appaiano come dei piccoli cloni, è già possibile individuare qualche lieve differenza. Con il passare del tempo, le caratteristiche uniche di ciascuno di loro (soprattutto in relazione alla personalità) diventeranno sempre più evidenti. Proprio come qualsiasi altro bambino al mondo in cammino verso l’età adulta, anche i gemelli vengono plasmati dall’ambiente in cui crescono e dal carattere individuale.

Gemelli dizigoti/biovulari/fraterni

I gemelli dizigoti sono i più comuni e rappresentano circa i 2/3 dei parti gemellari. Essi derivano dalla fecondazione di due diversi ovuli da parte di due spermatozoi differenti e condividono alcuni caratteri genetici, proprio come accade per i comuni fratelli.

I gemelli dizigoti possono essere dello stesso sesso o di sesso diverso. Statisticamente, le probabilità sono pressoché identiche.

I gemelli dizigoti sono sostanzialmente paragonabili a fratelli e sorelle nati dagli stessi genitori biologici. L’unica differenza è che vengono concepiti contemporaneamente e condividono l’utero materno durante lo stesso periodo di gravidanza.

La gravidanza gemellare dizigotica ha una forte componente ereditaria, poiché l’iperovulazione durante lo stesso ciclo mestruale ha carattere genetico. In presenza di altri casi nella famiglia materna (nonne, zie o sorelle), la probabilità di concepire dei gemelli dizigoti aumenta, specialmente se è la madre stessa ad avere un gemello di questo tipo.

All’interno dell’utero, i gemelli dizigoti non condividono lo spazio e hanno sempre una placenta e un sacco amniotico distinti. A differenza dei gemelli monozigoti, i gemelli dizigoti possono avere lo stesso sesso oppure sesso diverso, con percentuali quasi identiche per l’uno o per l’altro caso.

Quali sono i rischi di una gravidanza gemellare?

La gravidanza dizigotica è considerata più sicura perché i feti hanno una placenta e un sacco amniotico distinti.

  • Quando i gemelli monozigoti condividono la stessa placenta, sono più a rischio di sviluppare la sindrome da trasfusione feto-fetale. Questa sindrome ha come risultato la distribuzione ineguale delle sostanze nutritive, che può portare a una differenza di peso tra i gemelli alla nascita. Si stima che circa il 15% dei gemelli monozigoti soffra di una qualche forma di sindrome da trasfusione feto-fetale.

  • Il cordone ombelicale potrebbe aggrovigliarsi o comprimersi se i gemelli condividono il sacco amniotico, per via dello spazio ristretto.

  • Potrebbe verificarsi un ritardo di crescita intrauterino. I gemelli sono generalmente molto più piccoli e più leggeri alla nascita rispetto a un feto singolo della stessa età gestazionale.

  • L’eventuale presenza di una coppia di gemelli siamesi può essere evidenziata tramite un’ecografia.

  • Sia per i gemelli monozigoti sia per quelli dizigoti si riscontra un aumento del rischio di aborto spontaneo e di complicazioni della gravidanza e del parto, nonché di nascita prematura e relativi problemi associati.

  • La gravidanza gemellare aumenta il rischio di parto cesareo o parto operativo con l’utilizzo di forcipe o ventosa ostetrica. Le madri che partoriscono gemelli per via vaginale vengono solitamente sottoposte a epidurale ed episiotomia per minimizzare il rischio di complicazioni e permettere al medico e all’ostetrica di monitorare il parto. Il parto naturale può essere preso in considerazione quando il primo gemello è in posizione cefalica (a testa in giù) e il secondo non presenta una grande differenza di peso (massimo 500 grammi in più rispetto all’altro). In caso di parto gemellare si ricorre con maggiore frequenza al taglio cesareo.

Le complicazioni di gravidanza più comuni per la madre includono:

  • Nausee mattutine che spesso sfociano nell’iperemesi gravidica (forma acuta di vomito)

  • Diabete gestazionale

  • Preeclampsia

  • Nascita prematura. La maggior parte dei gemelli viene partorita prima della trentottesima settimana

  • Parto con taglio cesareo, specialmente se la madre è alla prima gravidanza e non è mai entrata in travaglio

  • Perdite di sangue, placenta previa e distacco della placenta

  • Ipertensione gestazionale (PIH), polidramnios (liquido amniotico in eccesso) e anemia da carenza di ferro.

Le complicazioni più comuni per i gemelli includono:

  • Peso ridotto alla nascita

  • Nascita prematura

  • Ittero

  • Problemi con l’allattamento

  • Degenza ospedaliera prolungata

  • Difficoltà di stabilizzazione della temperatura corporea e dei livelli di glicemia

  • Vulnerabilità alle infezioni dovuta alle dimensioni ridotte

  • Problemi respiratori

Quando è possibile stabilire con chiarezza se i gemelli sono monozigoti?

Al momento del parto, spesso non è chiaro se una coppia di gemelli è monozigote o dizigote. Anche se è piuttosto raro, alcuni gemelli monozigoti non condividono il sacco amniotico e le altre membrane. Di solito infatti sono i gemelli dizigotici ad avere sacchi e placenta distinti.

Per stabilire rapidamente e con assoluta certezza di che tipo di gemelli si tratta, è necessario effettuare un test del DNA. Sempre più genitori scelgono di avvalersene, tranne ovviamente quando i gemelli sono di sesso diverso. Il test del DNA consiste nel prelievo di alcune cellule dalla parete interna della guancia mediante un tampone (indolore). Il campione viene quindi inviato a un laboratorio per essere analizzato. I gemelli monozigoti condividono lo stesso identico DNA, mentre quelli dizigoti soltanto il 50%. È possibile scoprire se i gemelli sono identici anche grazie a un esame del sangue: i gemelli monozigoti hanno infatti lo stesso gruppo sanguigno.

Kimberly-Clark US makes no warranties or representations regarding the completeness or accuracy of the information. This information should be used only as a guide and should not be relied upon as a substitute for professional medical or other health professional advice.