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Come fare i genitori

Come fare i genitori

Proprio come accade in altre fasi della vita, i genitori hanno la possibilità di scegliere come crescere i propri bambini. Nel corso degli anni sono emersi molti approcci alla genitorialità, tuttavia sono solo quattro quelli che si sono rivelati efficaci nel tempo.

Ovvero:

Genitori autoritari

Genitori autorevoli

Genitori permissivi

Genitori non coinvolti

I bambini sono influenzati da numerosi fattori. È chiaro che le loro qualità individuali influenzeranno il modo in cui diventeranno adulti, insieme ad altre cause. L’ambiente domestico, il genere, la genetica, la personalità, il temperamento e le esperienze dell’infanzia svolgono tutti un ruolo importante.

I genitori esercitano un impatto sullo sviluppo dei propri figli, ma non è ben chiaro in che misura. I bambini che hanno somiglianze genetiche e che hanno ricevuto la medesima educazione, come i fratelli, possono diventare adulti molto diversi.

Infine, sembra che la personalità e la resilienza di un bambino svolgano un ruolo di primo piano nel loro sviluppo durante l’infanzia.

A prescindere dal tipo di genitori, esistono fattori molto importanti che legano gli approcci alla genitorialità e i relativi effetti sui bambini. La disciplina imposta ai bambini, il grado di affetto e cura dei genitori, la comunicazione e le aspettative dei genitori nei confronti dei propri figli sono tutti elementi importanti. Il tipo di genitore che emergerà dipenderà dalla misura in cui il bambino sarà esposto a questi fattori.

1. Genitori autoritari - chi sono?

I genitori autoritari sono convinti che il loro modo di fare sia l’unico giusto. Tendono ad essere severi e inflessibili e ad avere costantemente il controllo dei loro figli. Tendono a impartire regole rigorose, imponendole ai figli. Non considerano minimamente l’idea di un punto di vista alternativo o di essere aperti a qualche forma di flessibilità. Quando il bambino non rispetta le rigide regole del genitore, solitamente viene applicata qualche forma di punizione.

I genitori autoritari inoltre considerano i successi dei propri figli nella vita come un risultato diretto del controllo che gli hanno imposto. Il senso di identità del genitore è fortemente basato sui traguardi raggiunti dal figlio. Si vantano spesso delle conquiste dei propri figli, e mostrano competitività e gelosia se ritengono che il proprio figlio sia messo in difficoltà da qualcuno.

Caratteristiche dei genitori autoritari:

Fissano regole che il figlio è tenuto a osservare. Solitamente vengono inflitte punizioni a fronte del mancato rispetto delle regole.

Non è prevista alcuna forma di clemenza e indulgenza per il figlio. Deve sempre comportarsi bene e obbedire ai genitori.

Le opinioni del figlio non sono considerate importanti. Il comportamento dominante determina una mancanza di equilibrio nella ripartizione dei poteri.

Tendono ad essere orientati agli obiettivi e concentrati sulle responsabilità.

Il bambino è motivato da paura, senso di colpa, ansia e costrizione nel soddisfare le aspettative del genitore.

Si aspettano di essere obbediti semplicemente perché lo impongono.

I genitori autoritari spesso sono stati cresciuti nello stesso modo e non conoscono alternative, oppure hanno avuto genitori permissivi e vogliono esercitare un controllo maggiore sui propri figli.

Tendono a infliggere punizioni aspre e dure. Possono essere molto severi su questioni banali e tendono ad esagerare nelle proprie reazioni.

Solitamente si comportano analogamente anche in altre relazioni.

Spesso detengono posizioni di potere sul posto di lavoro o, in alternativa, sentono di essere sottovalutati nell’assegnazione di posizioni manageriali. Pertanto adottano tale livello di autoritarismo nel contesto domestico.

Questo atteggiamento funziona?

L’approccio dei genitori autoritari non funziona. Anche se il genitore si sente meglio nel breve periodo, un tale approccio non contribuisce minimamente allo sviluppo di rapporti sani e a lungo termine (il rapporto anzi diventa molto faticoso). È possibile essere autoritari soltanto quando i bambini sono piccoli e remissivi. Poi sopraggiunge il periodo in cui l’opinione dei genitori nei loro confronti non riveste più una grande importanza, e quindi scelgono la propria strada. Per molti figli di genitori autoritari, fuggire o “andare allo sbaraglio” è un’esperienza piuttosto comune quando si liberano dai vincoli parentali.

I genitori autoritari non celebrano le conquiste semplici e discrete dei propri figli. L’eccellenza è l’unico obiettivo e non sono previsti margini di tolleranza. Essere mediocri – per quanto comune – semplicemente non è contemplato. Questo spesso induce una bassa autostima nel bambino.

Piuttosto che favorire il comportamento educato dei figli, spesso i genitori autoritari ottengono l’effetto contrario. I figli non imparano a motivarsi né sviluppano la capacità di autodisciplina e autocontrollo (poiché devono “comportarsi bene” soltanto quando sono sorvegliati). Non imparano il concetto fondamentale che lo sforzo viene premiato, quindi, una volta adulti, faticheranno a raggiungere il proprio potenziale o a esprimersi come individui.

Inoltre, quando il bambino avrà bisogno di una dose extra di supporto emotivo, tenderà a ritenere che il genitore non sia capace di offrirgliela. Cura ed empatia non rientrano nelle priorità del genitore, pertanto non sono viste come fonte di consolazione da parte del figlio.

Tra i figli di genitori autoritari si registra una maggiore incidenza del fenomeno del bullismo, poiché la paura ha sostituito l’empatia come fattore di motivazione per il comportamento. In questi bambini, inoltre, sono più comuni episodi di rabbia e depressione.

2. Genitori autorevoli - chi sono?

Anche i genitori autorevoli fissano regole e linee guida per i propri figli. Tuttavia, il loro approccio è molto più democratico. I genitori autorevoli impartiscono e monitorano standard precisi per il comportamento dei propri figli; sono determinati, senza essere invadenti né restrittivi.

I metodi di disciplina dei genitori autorevoli privilegiano il sostegno alla punizione. Sperano che questo approccio renda i propri figli determinati, socialmente responsabili, capaci di controllarsi e di rendersi utili.

Caratteristiche dei genitori autorevoli:

Si pongono in maniera ricettiva nei confronti dei loro figli e ascoltano volentieri le loro domande.

Quando i figli non soddisfano le aspettative, li perdonano e li confortano piuttosto che punirli.

Stabiliscono regole che i figli devono rispettare, talvolta rigorose, ma lasciano spazio ad alcune eccezioni. Spesso spiegano ai figli i motivi delle regole, e tengono conto dei sentimenti dei figli quando impongono dei limiti.

I genitori autorevoli tendono a usare conseguenze piuttosto che punizioni, ovvero conseguenze negative (come castighi o revoca di privilegi) per comportamenti scorretti e conseguenze positive (premi o elogi) per rinforzare i comportamenti corretti.

Rispetto ai genitori autoritari, sono più inclini ad usare i sistemi di gratificazione e le lodi.

Sono premurosi, e insegnano ai propri figli come comportarsi nel modo giusto.

Questo atteggiamento funziona?

Assolutamente sì. I bambini che crescono secondo i principi della disciplina autorevole tendono ad essere più felici e ad avere maggiore successo. Prendono le giuste decisioni con facilità e sanno valutare da soli i rischi per la sicurezza. Solitamente crescono come adulti responsabili capaci di esprimere le proprie opinioni sempre con atteggiamento rispettoso.

3. Genitori permissivi - chi sono?

I genitori permissivi, a volte definiti indulgenti, esigono molto poco dai loro figli. Raramente impongono la disciplina ai loro figli, a fronte delle aspettative relativamente basse in termini di maturità e autocontrollo.

I genitori permissivi adottano un approccio non classico e tollerante, e lasciano ai figli il compiti di regolarsi da soli. Se da un lato questo tipi di genitori ama senza dubbio i propri figli, trattandoli con affetto e mantenendo una comunicazione aperta, spesso assumono lo status di amici più che di madre e padre.

Caratteristiche dei genitori permissivi:

Spesso non hanno molte aspettative (qualche volta nessuna) nei confronti dei loro figli, e spesso li lasciano liberi di decidere da soli.

Sono più ricettivi che esigenti, e tendono ad evitare il confronto.

I genitori permissivi non offrono grande disciplina ai propri figli. Tendono ad essere parecchio indulgenti e intervengono solo in caso di problemi seri; il loro motto spesso è “sono ragazzi”.

Assumono il ruolo di amici, più che quello di figure genitoriali. Da un lato, incoraggiano i figli a condividere problemi e preoccupazioni, ma non contrastano volentieri i comportamenti sbagliati.

Sono indulgenti e preferiscono lasciar correre.

Questo atteggiamento funziona?

Può funzionare, ma molti bambini cresciuti da genitori permissivi tendono a riscontrare parecchie difficoltà negli studi. Se in teoria l’autodisciplina è ottima, in generale i bambini hanno bisogno di limiti e routine per crescere. I figli di alcuni genitori permissivi vorrebbero una vita maggiormente strutturata, mentre altri scelgono l’anarchia e crescono senza riconoscere alcuna forma di autorità né alcuna regola.

4. Genitori non coinvolti - chi sono?

L’approccio dei genitori non coinvolti (o incuranti) è caratterizzato da poche pretese, scarsa sensibilità e poca comunicazione. Se da un lato questi genitori soddisfano le esigenze primarie dei propri figli, generalmente assumono un atteggiamento distaccato nei confronti della loro vita. I genitori non coinvolti tendono ad essere incuranti, aspettandosi che i propri figli badino a sé stessi. In qualche caso, questo dipende da disturbi mentali o da un abuso di stupefacenti.

Caratteristiche dei genitori non coinvolti:

Trascurano i propri figli e mettono la propria vita davanti a tutto.

Se provvedono alle esigenze primarie dei loro figli, mostrano comunque scarso interesse verso di loro, con minima interazione.

Nei casi estremi, questo tipo di genitori potrebbe persino trascurare o rifiutarsi di rispondere ai bisogni primari dei figli, come il nutrimento o il diritto a un’educazione di base.

Qualche volta i genitori non coinvolti non sanno cosa significhi essere genitore né conoscono le fasi di sviluppo del bambino, oppure potrebbero sentirsi travolti dai problemi della vita.

Tendono a conoscere pochissimo o per nulla i propri figli e il loro mondo.

Regole e aspettative sono pochissime o assenti.

Questo approccio alla genitorialità non funziona in nessun senso. Quando i genitori non sono coinvolti, i figli tendono a non avere stima di sé stessi, e spesso hanno un rendimento scarso a livello scolastico. Poiché non ricevono né accudimento né guida, e accusano la mancanza di attenzione e affetto da parte dei genitori, fattori fondamentali, i figli dei genitori incuranti spesso hanno disturbi comportamentali e non riescono ad essere felici.

Ricorda

Qualche volta i genitori non appartengono a una sola categoria. Possono alternare da un atteggiamento più autoritario a uno più autorevole, inoltre le strategie di educazione possono variare da bambino a bambino. Molte famiglie poi si caratterizzano per due o più approcci, poiché spesso la madre e il padre tendono a non avere esattamente lo stesso atteggiamento quando si tratta di fare il genitore.

Quando si sceglie una strategia di educazione, è importante domandarsi cosa si vuole insegnare ai propri figli. Con le strategie più efficaci, i figli imparano a diventare adulti responsabili, capaci di prendere da soli le decisioni giuste.

Il ruolo dei genitori esercita un forte impatto sulla vita e sullo sviluppo dei figli. Quel che è certo, è che crescere nel modo corretto permette al bambino non soltanto di svilupparsi come persona, ma anche di creare un legame forte e duraturo con i propri genitori.

Fare il genitore non significa instaurare una relazione a senso unico. È importante ricorrere alle proprie abilità e conoscenze per fare da genitore, nel modo giusto, ai propri figli. Crescere i bambini usando la paura, il controllo, il potere e la dominanza non porterà risultati positivi. È molto meglio cercare un equilibrio tra flessibilità e amore, e rimanere aperti a qualunque qualità i figli possano sviluppare.

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